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Turismo in Piemonte

Turismo e vacanze in Piemonte

La vocazione turistica del Piemonte ha origine antica. Un centro termale come Acqui era già nota oltre duemila anni fa.

E da tempo nel Medioevo, abbazie ed santuari erano punti d'arrivo di quel vero e proprio escursionismo religioso internazionale che era il pellegrinaggio della Via Francigena.

Ma è negli ultimi decenni che si sente parlare sempre con più frequenza di Piemonte turistico. Cosa è successo?

Dopo avere riunito l’Italia nella seconda metà dell’Ottocento, ideato l’industria automobilistica e donato per più di un secolo di sviluppo e prosperità modellato principalmente dalla presenza industriale, il Piemonte ha visto modificare totalmente in pochi anni il proprio tessuto sociale e economico.

Per le conseguenze della globalizzazione, la monocultura industriale che ha contraddistinto il Piemonte per tutto il Novecento è andata in decadenza decisiva. Il Piemonte ha saputo opporsi al movimento epocale con una velocità straordinaria.

Il Piemonte ha scoperta insolita capacità di potenziare ed programmare in una moderna industria turistica i beni delle proprie superiorità storiche, artigianali, naturalistiche ed enogastronomiche.

Molte terre e zone fino a pochi anni fa povere ed staccate come le colline di Langa oggi sono trasformate in luoghi fra i più noti al mondo grazie a due delegati d’eccezione come il Tartufo Bianco d’Alba e il Barolo: simboli allegorici della nuova cultura global perché collegati inseparabilmente in una zona ristretta e al tempo stesso presenti sulle tavole di tutto il mondo.

Un fenomeno simile a quello di un prodotto come la Nutella, prodotte sulle medesime colline e oggi tanto famosa che al mondo pochi sanno che è piemontese.

A differenza delle altre regioni «storiche» del turismo italiano come quelle delle città d’arte e di mare, il Piemonte turistico si è sviluppato più tardi. E questo non è un difetto, ma un privilegio, in quanto il Piemonte ha scampato al turismo di massa degli Sessanta e Settanta: le colate di cemento che hanno distrutto tante coste d’Italia.

Il Piemonte si presenta all’ampio mercato turistico in un attimo in cui il turista è intimamente mutato. Oggi il turista chiede standard alti, liberamente da quanto è in grado di spendere.

Oggi il turismo cerca momenti di soggiorno più brevi, ma più intensi e ricchi di esperienze ed emozioni. Vuole la possibilità di scoprire ed unire in un’esperienza appagante atmosfera, sapori, colori e cultura di un territorio ben identificato.

in conclusione, oggi il turista vuol essere vezzeggiato. Cerca qualità ed impegno. Proprio i due valori che l’anima turistica del Piemonte esprime meglio di chiunque altro.

Il Piemonte è divenuto di moda, come testimonia il grande impegno assegnata dalle riviste e dalle reti tv dei maggiori network.
I suoi panorami, le sue tinte e le fragranze stanno velocemente riprendendo nell’immaginario comune il posto che sono all'altezza fra le più predilette.

Nel 2005 sono stati oltre 11 milioni i turisti che nell’anno delle Olimpiadi di Torino 2006 hanno visitato il Piemonte. Un milione di presenze in più rispetto al 2005 che già aveva fatto vedere l’effetto olimpico, facendo migliorare materialmente i flussi turistici della regione.

Si conferma e rafforza, quindi, il trend di sviluppo messo in evidenza negli ultimi anni: l’aumento delle presenze dal 2000 al 2006 è stato del + 37% (da 8.092.000 a 11.094.000), +8,7% rispetto al 2005.
Un risultato rilevante su cui la Regione ha investito fortemente, ancor prima delle Olimpiadi, dando impulso su tutta la regione con una serrata campagna di informazione internazionale ed nazionale.




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